Lussemburgo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Lussemburgo (disambigua).
Lussemburgo
(LB) Mir wëlle bleiwe wat mir sinn
(FR) Nous voulons rester ce que nous sommes
(DE) Wir wollen bleiben, was wir sind
(IT) Vogliamo rimanere ciò che siamo
Lussemburgo - Localizzazione
Lussemburgo - Localizzazione
Il Lussemburgo (verde scuro) nell'Unione europea (verde chiaro)
Dati amministrativi
Nome completoGranducato di Lussemburgo
Nome ufficiale(LB) Groussherzogtum Lëtzebuerg
(FR) Grand-Duché de Luxembourg
(DE) Großherzogtum Luxemburg
Lingue ufficialilussemburghese, francese, tedesco[1]
CapitaleLussemburgo  (124 529 ab. / 2021)
Politica
Forma di governoMonarchia parlamentare (Granducato)
GranducaEnrico di Lussemburgo
Primo ministroLuc Frieden
Indipendenza19 aprile 1839 dai Paesi Bassi
11 maggio 1867 dalla Confederazione germanica
Ingresso nell'ONU24 ottobre 1945[n 1]
Ingresso nell'UE25 marzo 1957
(membro fondatore)
Superficie
Totale2 586 km² (180º)
% delle acquetrascurabile
Popolazione
Totale634 730 ab. (2021) (163º)
Densità245 ab./km² (46º)
Tasso di crescita1,7% (2021)[2]
Nome degli abitantilussemburghesi
Geografia
ContinenteEuropa
ConfiniGermania, Francia e Belgio
Fuso orarioUTC+1
UTC+2 in ora legale
Economia
Valutaeuro
PIL (nominale)68 770[3] milioni di $ (2018 stima) (73º)
PIL pro capite (nominale)114 234[3] $ (2018 stima) ()
PIL (PPA)64 237[3] milioni di $ (2018 stima) (96º)
PIL pro capite (PPA)106 704[3] $ (2018 stima) ()
ISU (2021)0,930 (molto alto) (17º)
Fecondità1,6 (2010)[4]
Consumo energetico15883 kWh/ab. anno
Varie
Codici ISO 3166LU, LUX, 442
TLD.lu, .eu
Prefisso tel.+352
Sigla autom.L
Lato di guidaDestra (↓↑)
Inno nazionaleOns Heemecht
Festa nazionale23 giugno
Lussemburgo - Mappa
Lussemburgo - Mappa
  1. ^ È uno dei 51 Stati che hanno dato vita all'ONU nel 1945.
Evoluzione storica
Stato precedenteBandiera dei Paesi Bassi Regno Unito dei Paesi Bassi
 
Coordinate: 49°46′12″N 6°07′48″E / 49.77°N 6.13°E49.77; 6.13

Il Lussemburgo (/lussem'burgo/[5]), ufficialmente Granducato di Lussemburgo (in lussemburghese Groussherzogtum Lëtzebuerg; in francese Grand-Duché de Luxembourg; in tedesco Großherzogtum Luxemburg), è uno Stato dell'Unione europea senza affaccio sul mare, confinante con Germania, Francia e Belgio.

Il Lussemburgo è una monarchia costituzionale, l'unica al mondo ad essere retta da un Granduca.

Membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Benelux e delle Nazioni Unite, la sua capitale, l'omonima città di Lussemburgo, è sede di numerose istituzioni e agenzie europee oltre a essere uno snodo finanziario di primaria importanza.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Lussemburgo.

L'anno 963 segna l'inizio della storia del Lussemburgo con uno scambio tra il conte Sigfrido di Lussemburgo e l'Abbazia di San Massimino a Treviri. Sui resti di un castellu romano sul Bock chiamato Lucilinburhuc (che significa "piccolo castello"), Sigfrido fa costruire un castello attorno al quale, nel corso dei secoli, si sviluppa una città-fortezza. Nel 1354 la contea del Lussemburgo viene elevata al rango di un ducato del Sacro Romano Impero. Con l'estinzione della dinastia dei Conti di Lussemburgo (1443) viene prima integrato nello Stato borgognone di Filippo il Buono e quindi passa agli Asburgo di Spagna, all'interno dei Paesi Bassi spagnoli, pur annessa temporaneamente da Luigi XIV nel 1684 al Regno di Francia.

Nel 1815, dopo il Congresso di Vienna, viene ricreato lo Stato del Lussemburgo, sebbene controllato dal regno dei Paesi Bassi, da cui si rende indipendente nel 1839, pur perdendo tuttavia parte del suo territorio in favore del Belgio (l'attuale Provincia del Lussemburgo); il Belgio era divenuto indipendente dai Paesi Bassi nel 1830, così rompendo la continuità territoriale, il che faceva del Lussemburgo un'exclave. Una grave situazione economica porta alla unione doganale con la Prussia e il Lussemburgo nel 1842 diventa indirettamente un membro di questa Unione Doganale Zollverein, da cui uscirà solo nel 1918. Nel 1890 il Granducato passa alla Casa di Nassau-Weilburg: Lussemburgo e Paesi Bassi avranno d'ora in poi sovrani diversi.

Dopo l'occupazione del Lussemburgo nella prima guerra mondiale, i negoziati del Trattato di Versailles nel 1918 confermano l'indipendenza del Paese. Nel maggio del 1940, la Germania nazista viola la neutralità del Lussemburgo e occupa il Granducato. Il regime nazista considerava il Lussemburgo come area tedesca (anche se i lussemburghesi erano contro il regime nazista). Il Paese, liberato dagli Alleati già nel settembre del 1944, è rioccupato dalle armate naziste nel corso della controffensiva delle Ardenne.

Nel 1944 il Paese aderisce al Benelux, associazione con Belgio e Olanda, nel 1948 è uno dei membri fondatori del Trattato di Bruxelles. Nel 1952 la città di Lussemburgo è sede della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA). L'appartenenza alla Comunità economica europea (CEE) è il punto di partenza di un'espansione economica caratterizzata da una forte immigrazione. Nel 1985 la cittadina di Schengen acquista fama internazionale in virtù dell'omonimo trattato che viene firmato da alcuni Paesi europei, e che è alla base della libera circolazione delle persone all'interno dell'Unione europea.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia del Lussemburgo.
Tipica campagna lussemburghese vicino ad Alscheid

Il nord del Paese presenta colline e montagne basse, è solcato da numerose valli ed è compreso nel massiccio delle Ardenne, con la collina Kneiff come punto più alto a 560 metri. Anche la zona meridionale del territorio è collinare. I confini meridionali e orientali del Lussemburgo sono formati da fiumi, il più grande dei quali è la Mosella; da ricordare poi il Sauer, l'Alzette, l'Our. Il clima temperato, con inverni miti, favorisce lo sviluppo di boschi di caducifoglie.

La capitale, Lussemburgo, è la città più grande dello Stato. Altre città importanti sono Esch-sur-Alzette (denominata più comunemente Esch), a sud-ovest della capitale, insieme a Differdange e Dudelange.

L'Earth Overshoot Day, che indica a livello illustrativo il giorno nel quale l'umanità consuma interamente le risorse prodotte dal pianeta nell'intero anno, è il 15 febbraio. Il Lussemburgo è il Paese dell'UE il cui consumo supera di più le capacità del pianeta.[6]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Racchiuso tra Francia, Germania e Belgio, il Lussemburgo è da sempre punto d'incontro tra le culture di questi tre paesi e oggi adotta quali ufficiali ben tre lingue: il lussemburghese, il francese e il tedesco.

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni in Lussemburgo.

Dal 1980 il governo non può, per legge, raccogliere statistiche sulla fede e pratica religiosa.[7] Una stima del CIA World Factbook dell'anno 2000 stabiliva che l'87% dei lussemburghesi fosse cattolico, inclusa la famiglia granducale, mentre il rimanente 13% fosse costituito da musulmani, protestanti, cristiani ortodossi, ebrei, di altra religione o nessuna religione.[8] Un'indagine del 2010 stima che i cristiani siano il 70,4%, i musulmani il 2,3%, i non affiliati il 26,8% e di altra religione lo 0,5% della popolazione.[9]

Gruppi etnici[modifica | modifica wikitesto]

La popolazione immigrata in Lussemburgo crebbe durante tutto il XX secolo per via degli arrivi dal Belgio, dalla Francia, dall'Italia, dalla Germania e soprattutto dal Portogallo: nel 2013 ben 88.000 residenti nel Lussemburgo avevano la cittadinanza portoghese,[10] saliti ad oltre 100.000 nel 2017.[11] Nel 2013 la popolazione residente del Lussemburgo ammontava a 537.039 persone, il 44,5% delle quali straniere o di origine straniera; il maggiore gruppo etnico straniero era costituito dai portoghesi, che costituivano addirittura il 16,4% della popolazione totale del paese, seguito dai francesi (6,6%), dagli italiani (3,4%), dai Belgi (3,3%) e dai tedeschi (2,3%). Un ulteriore 6,4% dei residenti proveniva da un altro Paese membro dell'Unione europea, mentre il restante 6,1% era extracomunitario.[12]

Sin dall'inizio delle guerre jugoslave, cominciarono ad arrivare in Lussemburgo numerosi immigrati dalla Bosnia ed Erzegovina, dal Montenegro e dalla Serbia. Annualmente, oltre 10.000 nuovi immigrati arrivano in Lussemburgo, soprattutto da stati membri dell'UE, ma anche dall'Europa orientale. Nel 2000 gli immigrati nel piccolo Lussemburgo erano già 162.000, ovvero il 37% della popolazione totale, a cui si aggiungevano i circa 5.000 immigrati clandestini presenti illegalmente che venivano stimati nel 1999.[13]

Comunità di immigrati per numero:[11]

  1. Bandiera del Portogallo Portogallo (100.460)
  2. Bandiera della Francia Francia (38.384)
  3. Bandiera dell'Italia Italia (21.877)
  4. Bandiera del Belgio Belgio (21.008)
  5. Bandiera della Germania Germania (15.056)
  6. Bandiera del Montenegro Montenegro (9.065)
  7. Bandiera del Regno Unito Regno Unito (6.946)
  8. Bandiera della Serbia Serbia (6.282)
  9. Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi (4.734)
  10. Bandiera della Spagna Spagna (4.241)

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

L'articolo 29 della Costituzione del Lussemburgo stabilisce che l'uso delle lingue in ambito amministrativo e giudiziario sia regolato dalla legge. La legge sull'uso delle lingue ha disposto che il lussemburghese sia la lingua nazionale. Il lussemburghese è anche lingua ufficiale insieme al francese e al tedesco. Le tre lingue possono essere usate nelle amministrazioni e nei tribunali, mentre la lingua della legislazione rimane il francese.

Nella scuola primaria è utilizzato il lussemburghese, sostituito nella scuola secondaria da francese e tedesco. Il lussemburghese rimane materia di corsi nelle scuole secondarie e all'università ed è la lingua usata dal Parlamento. I documenti e le comunicazioni pubbliche sono invece generalmente redatti in francese o lussemburghese e talvolta il tedesco è usato come terza lingua.

Uno studio sociolinguistico, intitolato Baleine bis, effettuato tra novembre e dicembre del 2004 su un campione di 1708 individui residenti in Lussemburgo, ha fatto luce sulle competenze linguistiche medie della popolazione del Granducato, stabilendo che il francese è la lingua più parlata (dal 99% degli intervistati), seguita, nell'ordine, da lussemburghese (82%), tedesco (81%), inglese (72%), italiano (34%), portoghese (28%), spagnolo (22%) e nederlandese fiammingo (13%).[14]

I documenti ufficiali (passaporto, comunicazioni governative, ecc.) sono generalmente scritti in francese. Il francese è generalmente la lingua utilizzata per le comunicazioni scritte destinate al pubblico (segnali stradali, cartelloni pubblicitari...), talvolta col lussemburghese; è anche la lingua più utilizzata come lingua principale nelle aziende (56 %), seguita da lussemburghese (20 %), inglese (18 %) e tedesco (6 %)[15].

Il tedesco è molto presente nella stampa, in concomitanza con il francese; è comune per i giornali alternare articoli in francese e articoli in tedesco, senza traduzione.

Le seguenti tabelle mostrano le statistiche sulle lingue parlate dai cittadini lussemburghesi:

Idiomi principali del Lussemburgo
per parlanti madrelingua (2011)
Lingua Numero di madrelingua Percentuale della
popolazione totale
Lussemburghese 265.731 55,8%
Portoghese 74.636 15,7%
Francese 57.633 12,1%
Tedesco 14.658 3,1%
Italiano 13.896 2,9%
Inglese 10.018 2,1%
Altra lingua 40.042 8,4%
Totale 476.614 100%
Fonti:[16]
Anno 2005[17] 2012[18]
Lingua
madre
Seconda
lingua
Totale Lingua
madre
Seconda
lingua
Totale
Lussemburghese 77% 13% 90% 82% N.D. N.D.
Francese 6% 90% 96% 6% 80% 86%
Tedesco 4% 88% 92% 2% 69% 71%
Inglese 1% 60% 61% N.D. 56% N.D.
Altra lingua 12% N.D. N.D. N.D. N.D. N.D.

In crescita è la diffusione della lingua portoghese: secondo il censimento del 2011, il 16,08 % della popolazione del Paese è di nazionalità portoghese[19] e il 15,7 % parla il portoghese come lingua principale.[16]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Con 613.894 abitanti al 1º gennaio 2019, il Lussemburgo si conferma il secondo meno popoloso Stato membro dell'Unione europea dopo Malta (prima dell'ingresso nell'UE della piccola repubblica, il 1º maggio 2004, il Granducato di Lussemburgo era invece sempre stato il Paese meno popoloso della CEE/UE).

Statistiche demografiche[20][21]
Anno Popolazione al 1º gennaio Nascite Tasso di natalità in ‰ Tasso di fecondità totale
(figli per donna)
Decessi Tasso di mortalità in ‰ Saldo migratorio
1960 313.050 5.019 16,0 3.716 11,8 536
1965 330.000 5.297 16,0 4.057 12,2 1.760
1970 338.500 4.411 13,0 4.154 12,2 1.084
1975 357.400 3.982 11,1 4.370 12,2 3.488
1980 363.450 4.169 11,4 4.113 11,3 1.344
1985 366.202 4.104 11,2 4.027 11,0 931
1990 379.300 4.936 12,9 1,60 3.773 9,9 3.937
1995 405.650 5.421 13,3 1,70 3.797 9,3 4.326
2000 433.600 5.723 13,1 1,76 3.754 8,6 3.431
2005 461.230 5.371 11,5 1,63 3.621 7,8 6.106
2010 502.066 5.874 11,6 1,63 3.760 7,4 7.660
2015 562.958 6.115 10,7 1,47 3.983 7,0 11.159

Proiezioni demografiche[modifica | modifica wikitesto]

La seguente tabella illustra le stime dell'Eurostat sulla popolazione del Lussemburgo avendo come base di riferimento i dati del 2015:

Anno Popolazione (al 1º gennaio) - Proiezione
2020 628 950
2030 754 522
2040 860 808
2050 938 416
2060 992 924
2070 1 035 348
2080 1 066 377
Fonte: Eurostat[22]

Ordinamento politico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Politica del Lussemburgo.
Il palazzo della camera dei deputati, il parlamento del Lussemburgo

Il Lussemburgo è una monarchia costituzionale ereditaria di tipo monista. Il potere legislativo è affidato ad un parlamento unicamerale costituito da 60 deputati, accanto al quale è previsto un "Conseil d'État" (Consiglio di Stato) con poteri consultivi. Al Governo spetta il potere esecutivo.

La Costituzione del Lussemburgo (in lussemburghese Lëtzebuerger Konstitutioun; in francese Constitution du Luxembourg) è del 17 ottobre 1868.

Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Comuni del Lussemburgo.

Date le sue esigue dimensioni, paragonabili sia dal punto di vista territoriale che demografico a una provincia degli Stati confinanti, il Lussemburgo è amministrativamente diviso unicamente in 102 comuni, dei quali 12 hanno lo status di città.

I comuni sono raggruppati in dodici cantoni con finalità unicamente statistiche ed elettorali.

Esercito del Lussemburgo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Lëtzebuerger Arméi.

L'esercito del Lussemburgo è un esercito regolare di stampo europeo. Capo dell'esercito è il Granduca in persona che ricopre quindi anche il titolo di comandante delle forze armate lussemburghesi. Attualmente l'esercito del Lussemburgo conta circa 1 000 soldati che possono giungere fino a più di 50 000 in caso di necessità. Il suo esercito è impegnato in molte missioni di pace soprattutto in Bosnia e Afghanistan nell'ambito delle missioni internazionali dell'ONU e della NATO.

Il 30 settembre 2015 la Camera dei deputati ha evocato l'idea di costruire il primo ospedale militare[23] a Diekirch, progetto che sarebbe collegato all'inaugurazione di una stazione militare di comunicazione satellitare. In seguito alle richieste della NATO di aumentare il PIL[24] in spese militare a livello di 2%, il ministro della Difesa lussemburghese ha reso noto che a partire dal 2020 il Paese si è impegnato a passare a un PIB di 0,6%, contro gli 0,4% attuali.

In seguito agli attentati del 13 novembre 2015 che hanno colpito Parigi il ministro della Difesa, Etienne Schneider ha riferito che il Paese manderà delle truppe[25] in Mali in rinforzo all'armata francese, schierata dal 2012 contro il terrorismo islamico nella regione.

Diritti civili[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Diritti LGBT in Lussemburgo.

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Università[modifica | modifica wikitesto]

Il Granducato di Lussemburgo, attualmente, dispone di una sola università: l'Università del Lussemburgo, fondata il 12 agosto 2003.

Festività e ricorrenze nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Data Nome Significato
23 giugno Festa nazionale del Lussemburgo compleanno del Granduca (di fatto della Granduchessa Carlotta di Lussemburgo)
3ª Domenica dopo Pasqua fino alla 5ª domenica dopo Pasqua Muttergottesoktav o Octave celebration in onore della Madonna del Lussemburgo, Maria Mutter Jesu, Consolatrix Afflictorum, Patrona Civitatis et Patriae Luxemburgensis

Note: il compleanno della Granduchessa Carlotta di Lussemburgo in effetti ricorre il 23 gennaio, ma per ragioni climatiche viene celebrato il 23 giugno.

La 3ª Domenica dopo Pasqua si celebra il Muttergottesoktav (dal lussemburghese Madre di Dio) (o Octave Celebration): è una delle maggiori celebrazioni religiose annuali in Lussemburgo. Si inizia appunto la 3ª domenica dopo Pasqua e si chiude con la Processione dell'Ottava la 5ª domenica dopo Pasqua. Onora la Madonna del Lussemburgo, Maria Mutter Jesu, Consolatrix Afflictorum, Patrona Civitatis et Patriae Luxemburgensis.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Economia del Lussemburgo.

L'economia del Lussemburgo è largamente basata sul settore bancario, sulla produzione dell'acciaio e sull'industria. Il Lussemburgo, infatti, pur essendo soprannominato "Cuore verde d'Europa" ha un'economia altamente industrializzata e ad alta intensità di esportazioni, che gode di un grado di prosperità senza pari tra le democrazie industrializzate. Il reddito pro capite dei lussemburghesi si attesta a 106 406 dollari (nominali), il più alto al mondo, mentre a parità di potere d'acquisto si aggira sui 77 958 $, che colloca i lussemburghesi al secondo posto dietro agli abitanti del Qatar.

L'economia lussemburghese è basata prevalentemente sui servizi, che creano l'86% del PIL, mentre i contributi dell'industria e dell'agricoltura sono rispettivamente pari al 13,6% e 0,4%.

Il settore agricolo, piccolo ma molto produttivo, è altamente sovvenzionato, soprattutto da parte dell'Unione europea con la Politica agricola comune (PAC), cui si aggiungono alcuni contributi statali. Tale settore oggi impiega circa l'1% - 3% della forza lavoro. I prodotti di maggiore importanza sono il latte e la carne. Inoltre, i vigneti della Valle della Mosella producono ogni anno circa 15 milioni di litri di vino bianco secco, per la maggior parte consumato in Lussemburgo, ma in parte esportato in Germania, Francia e Belgio.

Lo sviluppo industriale in Lussemburgo ebbe una svolta storica nel 1876 con l'introduzione delle tecniche della metallurgia inglese. Da quel momento si è sviluppato un ampio settore siderurgico che è oggi il più importante dell'industria lussemburghese.

L'industria del ferro e dell'acciaio si trova prevalentemente lungo il confine francese. Tale industria occupa il 3,9% della forza lavoro, ossia il 22% degli occupati nell'industria, e produce l'1,8% del PIL. Inoltre, le esportazioni di acciaio costituiscono il 29% delle esportazioni di merci.

Tuttavia, negli ultimi decenni vi è stato un relativo declino del settore siderurgico, compensato però dal forte sviluppo del Lussemburgo come piazza finanziaria.

Il settore bancario è il più grande settore dell'economia lussemburghese. In particolare, il Paese si è specializzato nei fondi di investimento transfrontalieri. Alla fine di marzo 2009, in Lussemburgo erano presenti 152 banche, con oltre 27 000 dipendenti.

La stabilità politica, le buone infrastrutture, la vicinanza con i grandi Paesi europei, la presenza di personale qualificato e multilingue e la lunga tradizione di segreto bancario hanno contribuito alla crescita del settore finanziario.

Il Lussemburgo sta investendo nel settore cinematografico[26], più precisamente nel settore dei cortometraggi e coproduzioni. L'industria cinematografica lussemburghese ha ottenuto un premio Oscar per il cortometraggio franco-lussemburghese Mr Hublot[27] a gennaio del 2014.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Il Codex Mariendalensis viene considerato il testo fondatore della letteratura lussemburghese [28]

Nel XIX secolo si distinse Michel Rodange, autore del poema epico Renert [29], basato sul modello dei racconti medievali del Roman de Renart, ma sviluppato in chiave culturale nazionale sul carattere e i valori del Lussemburgo.

Nel XX secolo si afferma la figura dello scrittore Hugo Gernsback (1884-1967): naturalizzato statunitense, coniò il termine science fiction (fantascienza) e ideò la prima rivista di fantascienza Amazing Stories, dal cui primo numero viene fatta risalire la nascita del genere fantascientifico: 10 marzo 1926. Nel XXI secolo spicca Jean Back [30][31], primo scrittore lussemburghese a vincere il Premio letterario dell'Unione europea, nel 2010, col romanzo Amateur .

Arte[modifica | modifica wikitesto]

In campo artistico nel XX secolo spicca la figura del pittore Joseph Kutter; e ancora importante la figura dell'artista Michel Majerus, che fuse la pittura con l'arte digitale.

Patrimoni dell'umanità[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Patrimoni dell'umanità del Lussemburgo.

La Città di Lussemburgo: i suoi vecchi quartieri e fortificazioni è il primo sito del Lussemburgo iscritto, nel 1994, nella Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Nel panorama musicale lussemburghese possiamo ricordare Camillo Felgen, Monique Melsen.

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

In ambito cinematografico, diversi riconoscimenti sono andati al film Io sto bene (2020) [32], del regista lussemburghese Donato Rotunno, presentato al Festival del Cinema di Roma 2020: Alice nella città-Concorso, e in concorso al Festival del Film di Mons, in Belgio.

Scienza[modifica | modifica wikitesto]

In campo scientifico ricordiamo il fisico franco-lussemburghese Gabriel Lippmann, Premio Nobel per la fisica, nel 1908, che diede un contributo al metodo per ottenere delle fotografie a colori.

Lussemburgo nello spazio[modifica | modifica wikitesto]

  • 11 dicembre 1988: viene lanciato Astra 1A, il primo satellite lussemburghese.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante le dimensioni ridotte, il Lussemburgo propone diverse attrazioni turistiche: dai vigneti della Mosella, alle case feudali del Medioevo attraverso i siti di controllo dell'acciaio. Tra queste vi sono le casematte del Bock e della Petrusse; si tratta di una rete di 17 km di tunnel sotterranei e più di 40000  di rifugi anti-bombardamenti in piena città. Durante le due guerre mondiali sono serviti come rifugio per proteggere fino a 35 000 persone in caso di raid aerei o bombardamenti.

Nel 1994 sono state iscritte dall'UNESCO nella lista del Patrimonio mondiale, tra l'altro insieme alla città vecchia del Grund. Le gallerie che attirano ogni anno migliaia di turisti[senza fonte], sono una delle principali attrazioni della capitale. Da ricordare anche Mullerthal, caratterizzata da numerose colline formate da rocce di arenaria dalle forme sorprendenti con delle foreste incontaminate.

La città di Lussemburgo è l'unica città ad essere stata designata due volte capitale europea della cultura, nel 1995 e nel 2007. Tra i musei d'arte va ricordato il Mudam, inaugurato il 1º luglio 2006 e progettato dal cinese Ieoh Ming Pei, famoso per aver creato la piramide in vetro del museo del Louvre di Parigi e la Villa Vauban rinnovata nel 2011 e circondata da un parco fiorito.

Sul territorio lussemburghese sono presenti 109 castelli medievali. Molti dei castelli del Granducato sono di proprietà dello Stato e sono gestiti da associazioni private costituite da volontari. Il servizio dei siti nazionali e monumenti è responsabile per il restauro e manutenzione dei castelli. I più famosi sono certamente il castello di Vianden (situato in un piccolo villaggio nelle Ardenne, dove si può inoltre prendere una seggiovia per ammirare il paesaggio),il castello di Bettembourg il castello di Clervaux e il castello di Bourscheid.

A Bettembourg (Sud del Paese) è situato il Parc Merveilleux,[33] uno zoo creato prevalentemente per i bambini, dove essi possono ammirare degli animali provenienti dai cinque continenti del pianeta.

Verso metà agosto, nel cuore della capitale lussemburghese, prende forma uno dei più grandi Luna Park d'Europa, la Schueberfouer, per una durata di tre settimane.

Il periodo migliore per visitare il Granducato è d'estate: il 23 giugno si celebra la festa nazionale. Nelle strade della capitale e delle altre città trovano spazio concerti e feste all'aria aperta. Tuttavia, anche la primavera è un periodo adatto; il 9 aprile si tiene a Lussemburgo città e a Nospelt la tradizionale Emaischen, un mercato all'aperto dove ogni commerciante vende uccelli in ceramica in cui tramite dei buchi si può soffiare, creando dei versi simili a quelli degli uccelli.

Città interessanti da visitare:

  • Echternach: piccola città medievale, situata a est della capitale lussemburghese. Si possono ammirare: l'Abbazia di Echternach, il museo della preistoria, la casa gotica (una delle più grandi ville al nord delle Alpi). A partire da maggio, la città offre una larga scelta culturale e musicale - concerti come il Festival Internazionale di Echternach, che invitano ad ascoltare musica classica. Ogni anno, nel mezzo del mese di luglio, viene organizzato ai margini del grande lago di Echernach, il World Balloon Trophy; una competizione di mongolfiere, con tanto di animazioni luminose e acustiche.
  • Vianden: senza dubbio uno dei luoghi turistici più importanti del Granducato; la piccola cittadina di Vianden è un vero e proprio gioiello medievale, situato nel mezzo di boschi e riviere. Non a caso, Victor Hugo vi si fermò in diverse occasioni, descrivendo la sua bellezza in prosa, in poesia e in alcuni disegni. Il castello di Vianden, il più grande castello fortificato del Paese, merita di essere visitato. Essendo posizionato su un altopiano, è possibile visitarlo con una seggiovia, che lo collega al centro della città. Il secondo sabato del mese di ottobre di ogni anno, si celebra la festa della noce[34], che offre un mercato culinario dove tutte le prelibatezze sono fatte a base di noci, raccolte nella regione.
  • Clervaux: piccola città situata nel cuore delle Ardenne lussemburghesi. Il castello di Clervaux è un testimone di un passato prestigioso durante la Seconda guerra mondiale. Accoglie al suo interno una serie di esposizioni fotografiche. Vicino a Clervaux, è situato il Parco naturale dell'Our[35].
  • Grevenmacher: ai bordi della Mosella, dove vengono prodotti vini bianchi e crémant di alta qualità (tra cui Riesling, Chardonnay, Pinot gris, Pinot blanc). Interessante dunque visitare le numerose cantine locali per una degustazione, e passeggiare per i numerosi sentieri tra le vigne. Nel periodo estivo, è possibile svolgere attività acquatiche come il jet ski. A Grevenmacher è presente il Giardino delle farfalle[36], recentemente rinnovato, dove è possibile ammirare farfalle di tutti i colori, originarie dei tropici.
  • Wiltz: denominata la capitale delle Ardenne lussemburghesi, Wiltz è situata nelle vicinanze di un lago e del Parco naturale della Haute-Sûre. La città organizza ogni anno diverse manifestazioni interessanti, come il Festival europeo del teatro e della musica[37] in estate, le settimane gastronomiche «cinghiale» e la Nuits des lampions.[38]

Altre attrattive turistiche sono il Castello di Berg, sede ufficiale dei Granduchi del Lussemburgo, e il celebre Ponte della Granduchessa Carlotta, terminato nel 1966 e costruito in onore della Granduchessa Carlotta di Lussemburgo; si tratta del principale ponte lussemburghese e di un fondamentale crocevia cittadino.

Collegamenti e viabilità[modifica | modifica wikitesto]

Il Lussemburgo, trovandosi al centro dell'Europa tra Francia, Belgio e Germania, ha sviluppato un'ottima rete ferroviaria e stradale. Molte sono le autostrade e ottimi sono i collegamenti ferroviari, tra cui il TGV francese che collega Lussemburgo con Parigi in due ore e cinque minuti.

Nel Granducato è presente anche un aeroporto internazionale, ubicato nel comune di Findel, a 6 km dal centro della capitale.

Dal 1º marzo 2020 il Lussemburgo offre il trasporto pubblico gratuito per tutti sull'intera rete nazionale per ridurre l'inquinamento dovuto alla circolazione degli autoveicoli: è il primo Paese al mondo a prendere tale provvedimento.[39]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Ciclismo[modifica | modifica wikitesto]

Lo sport più praticato è il ciclismo. Il Lussemburgo ha dato i natali a molti grandi campioni di questo sport, a cominciare da François Faber (vincitore del Tour de France 1909), Nicolas Frantz (doppio vincitore del Tour de France 1927 e 1928), Charly Gaul (vincitore del Tour de France 1958, del Giro d'Italia 1956 e 1959), Kim Kirchen, i fratelli Fränk (vincitore del Giro di Svizzera 2010) e Andy Schleck (vincitore del Tour de France 2010) fino a Bob Jungels, vincitore della classifica giovani al Giro d'Italia 2016 e al Giro d'Italia 2017, nonché vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi nel 2018.

Fra le donne, la ciclista più famosa è stata Elsy Jacobs, prima campionessa del mondo della storia della manifestazione femminile a Reims nel 1958.

Atletica[modifica | modifica wikitesto]

Nell'atletica eccelse Joseph Barthel, vincitore della medaglia d'oro alle Olimpiadi di Helsinki del 1952, dove trionfò nei 1500 metri piani: fu il primo oro olimpico per il Lussemburgo.

Sci alpino[modifica | modifica wikitesto]

Nello sci alpino va ricordato Marc Girardelli, austriaco, ma naturalizzato lussemburghese, sciatore polivalente vincitore di cinque Coppe del Mondo generali di sci alpino.

Tennis[modifica | modifica wikitesto]

Nel tennis si è messo in luce Gilles Müller, della cittadina di Schifflange, capace di raggiungere i quarti di finale agli US Open 2008.

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Anche il calcio è molto popolare in Lussemburgo. Da notare il netto miglioramento della Nazionale di calcio lussemburghese, che a settembre 2018 occupa nel ranking FIFA[40] l'82º posto, ovvero il migliore ottenuto finora dai Roud Leiwen.

Il massimo campionato di calcio è la Division Nationale (BGL Ligue), composta da 14 squadre. Sebbene il livello del campionato sia semi-amatoriale, negli ultimi 8 anni i club lussemburghesi sono anch'essi in netto miglioramento sulla scena europea, con esempi come l'FC Progrès Niedercorn, che durante i preliminari d'Europa League 2017-2018 è riuscito a eliminare gli scozzesi dei Rangers con un punteggio complessivo di 2-1, oppure l'F91 Dudelange, che è diventato nella stagione 2018-2019 il primo club lussemburghese ad essersi qualificato per l'Europa League, eliminando i kosovari del Drita, i campioni in carica polacchi del Legia Varsavia e i campioni in carica romeni del CFR Cluj.

Giochi olimpici[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Lussemburgo ai Giochi olimpici.

La prima medaglia d'oro ai Giochi olimpici fu vinta nell'atletica leggera da Joseph Barthel, ad Helsinki 1952.

Prima medaglia olimpica per il Lussemburgo fu la medaglia d'argento nel sollevamento pesi vinta da Joseph Alzin, ad Anversa 1920.

Altri avvenimenti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Il Lussemburgo partecipa ai Giochi dei piccoli stati d'Europa e ne ha ospitato due edizioni (nel 1995 e nel 2013).

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina lussemburghese.

La cucina lussemburghese è in parte influenzata dalla cucina tedesca e francese, e per certi aspetti anche da quella italiana. Il piatto tipico, in genere, si basa sulla carne di maiale con aggiunta delle fave.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) What languages do people speak in Luxembourg?, su IMF.org. URL consultato il 2 dicembre 2021.
  2. ^ (EN) Luxembourg, su CIA World Factbook. URL consultato il 2 dicembre 2021.
  3. ^ a b c d (EN) World Economic Outlook Database, April 2019, su IMF.org, Fondo Monetario Internazionale. URL consultato il 23 maggio 2019.
  4. ^ Tasso di fertilità nel 2010, su data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  5. ^ Luciano Canepari, Lussembrugo, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  6. ^ http://www.leparisien.fr/environnement/jour-du-depassement-quelles-solutions-pour-la-planete-10-05-2019-8069085.php
  7. ^ (FR) Mémorial A, 1979, No. 29 (PDF), su legilux.public.lu, Service central de législation. URL consultato il 1º agosto 2006 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2008).
  8. ^ World Factbook – Luxembourg, su cia.gov, Central Intelligence Agency, 19 dicembre 2006. URL consultato il 13 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2015).
  9. ^ Global Religious Landscape (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2013). Pew Research Center 2010.
  10. ^ Population par sexe et par nationalité (x 1 000) 1981, 1991, 2001–2013, su statistiques.public.lu, Le portail des Statistiques. URL consultato il 9 aprile 2014.
  11. ^ a b International migrant stock: The 2017 revision, in United Nations.
  12. ^ "La progression de la population du Grand-Duché continue: 537 039 résidants au 1er janvier 2013." (PDF). Statnews 16/2013, op statec.lu, 18 April 2013. (in francese).
  13. ^ Amanda Levinson, The Regularisation of Unauthorised Migrants: Literature Survey and Country Case Studies – Regularisation programmes in Luxembourg (PDF), su compas.ox.ac.uk, Centre on Migration, Policy and Society, University of Oxford. URL consultato il 2 settembre 2006 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2005).
  14. ^ Fernand Fehlen, BaleineBis: une enquête sur un marché linguistique multilingue en profonde mutation. Luxemburgs Sprachenmarkt im Wandel, Lussemburgo, SESOPI, 2009.
  15. ^ Les langues dans les offres d'emploi au Luxembourg (1984-2014), in Université du Luxembourg, IPSE Identités, Politiques, Sociétés, Espaces, Working paper, Juin 2015.
  16. ^ a b Recensement 2011 - premiers résultats (PDF), su statistiques.public.lu, 2013.
  17. ^ Europeans and their Languages (PDF), su ec.europa.eu, Eurobarometer. URL consultato il 21 aprile 2016.
  18. ^ Special Eurobarometer 386 (PDF), su Ec.europa.eu. URL consultato il 21 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2016).
  19. ^ Recensement 2011 - premiers résultats (PDF), su statistiques.public.lu, 2012.
  20. ^ Évolution de la population - Bilan démographique et taux bruts au niveau national, su appsso.eurostat.ec.europa.eu. URL consultato il 29 novembre 2017.
  21. ^ Indicateur conjoncturel de fécondité, su ec.europa.eu. URL consultato il 29 novembre 2017.
  22. ^ Population au 1er Janvier par âge, sexe et type de projection, su appsso.eurostat.ec.europa.eu. URL consultato il 29 novembre 2017.
  23. ^ Un hôpital militaire au Luxembourg? On y pense..., su Le Jeudi. URL consultato il 5 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  24. ^ L'essentiel Online - L OTAN demande au Luxembourg de payer - Economie, su L'essentiel. URL consultato il 5 dicembre 2015.
  25. ^ Soutien unanime de l'UE: «Le Luxembourg va prendre ses responsabilités», su Wort.lu. URL consultato il 5 dicembre 2015.
  26. ^ L'essentiel Online - Le Luxembourg a son «mini Hollywood» - Luxembourg, su L'essentiel. URL consultato il 5 dicembre 2015.
  27. ^ Encore un prix pour Mr. Hublot!, su luxembourg.public.lu. URL consultato il 5 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  28. ^ https://journals.openedition.org/rbnu/694
  29. ^ https://luxembourg.public.lu/en/emoxies/renert.html
  30. ^ https://euprizeliterature-eu.translate.goog/author/jean-back?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc
  31. ^ https://euprizeliterature.eu/national-jury-members/jean-back-33
  32. ^ https://vivofilm.it/production/io-sto-bene/
  33. ^ parc merveilleux, su parc-merveilleux.lu (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2015).
  34. ^ festa delle noci, su vianden-info.lu.
  35. ^ Parco naturale dell'Our, su naturpark-our.lu.
  36. ^ giardino delle farfalle, su papillons.lu.
  37. ^ Festival europeo del teatro e della musica, su efa-aef.eu (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2015).
  38. ^ Nuit des lampions, su wiltz.lu.
  39. ^ Mezzi pubblici gratis per tutti: la rivoluzione in Lussemburgo, su la Repubblica, 29 febbraio 2020. URL consultato il 4 marzo 2020.
  40. ^ (EN) FIFA.com, The FIFA/Coca-Cola World Ranking - Ranking Table - FIFA.com, su FIFA.com. URL consultato il 21 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2018).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN134398983 · ISNI (EN0000 0001 2192 9204 · LCCN (ENn81018303 · GND (DE4036728-9 · BNE (ESXX451357 (data) · BNF (FRcb119772596 (data) · J9U (ENHE987007550305205171 · NSK (HR000357459 · NDL (ENJA00569800 · WorldCat Identities (ENlccn-n81018303